BULGARIA NELL’AREA SCHENGEN, MA CONTINUANO I RESPINGIMENTI ILLEGALI DEI MIGRANTI
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Attivisti e attiviste del Collettivo Rotte Balcaniche Alto Vicentino sono tornate in Bulgaria, nei pressi della frontiera con la Turchia, per documentare e denunciare cosa succede lungo i confini della Fortezza Europa.
Nonostante l’ingresso della Bulgaria nell’area Shengen, insieme alla Romania, continuano i respingimenti illegali e le omissioni di soccorso contro chi tenta di entrare in Europa.
Si tratta, dicono dal Collettivo Rotte Balcaniche, di cittadini marocchini, iracheni, afghani e siriani che tentano l’attraversamento dei confini anche con le temperature rigide dell’inverno bulgaro. Persone che vengono ritrovate talvolta semi incoscenti o in stato iniziale di ipotermia. Per questo attiviste e attivisti si recano nei boschi della frontiera turco-bulgara con cibo, vestiti, acqua, té caldo, mantelline termiche e borse con materiale per il primo soccorso.
Le autorità bulgare sono sempre più ostili nei confronti degli attivisti solidali che cercano anche di documentare ed impedire i respingimenti: vengono minacciati di essere arrestati, cosa già successa varie volte lo scorso anno, vengono perquisite le loro auto, vengono interrogati senza rilascio di alcun verbale.
Questo il clima che si respira lungo le frontiere europee, come ci hanno raccontato, da Burgas, Bulgaria, Simone e Virginia del Collettivo Rotte Balcaniche Alto Vicentino. Ascolta o scarica
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