Un libro per guarire dalle ferite dell'aborto
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VIDEO: Storie di aborto... e salvezza ➜ https://www.youtube.com/watch?v=f-ZQbcmfmQQ&list=PLolpIV2TSebVzYmc5B11R08Qd2ib0ZEgL
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6719
UN LIBRO PER GUARIRE DALLE FERITE DELL'ABORTO di Costanza Miriano
Questo è un libro davvero necessario, quello che mancava, una piccola chiave preziosa per cercare di aprire il cuore, di sfondare quella barriera che sembra inesorabilmente dividere quando si parla di aborto, di comunicare nel modo giusto con le donne che sono tentate dal dire no alla vita, ma soprattutto con quelle che hanno già fatto quel passo.
È un libro che parla ai cuori spezzati con un cuore spezzato dal loro dolore, capace di una compassione profonda, che credo oggi sia l'unica via da provare a percorrere per trovare ascolto anche tra le orecchie più chiuse dai preconcetti.
È incredibile come Jorge Randle riesca a giudicare con chiarezza le azioni, mantenendo nello stesso momento uno sguardo dolcissimo e misericordioso sulle persone, senza mai lasciarsi sfuggire un giudizio e soprattutto senza perdere la speranza per le donne, annunciando loro che anche se le azioni fatte non possono essere cambiate, e di quelle si portano comunque le conseguenze, è possibile però ricevere un cuore nuovo, essere perdonate se si comprende che c'è qualcuno a cui chiedere perdono, qualcuno che desidera darci quel perdono più di quanto noi capiamo.
GUARDARE ALLA PROPRIA STORIA CON ALTRI OCCHI
Sono anni che mi scervello su questo tema, perché sono convinta che anche se può succedere che una nuova vita arrivi a distruggere dei progetti, a fare paura, a scatenare ansie, a cambiare il corso delle esistenze, sono ancora più convinta che ogni donna, se aiutata e sostenuta, sarà comunque benedetta se riuscirà a dire sì a quel bambino. Quel guastafeste, quell'impiccio, quel problema, quel dramma a volte, quella creatura che magari porta dentro di sé il patrimonio genetico di un uomo egoista o irresponsabile che si vorrebbe cancellare dalla propria vita, quel bambino lì, proprio lui, in qualche modo si rivelerà sempre un incredibile motore di vita nuova, di risorse, di gioia. A una condizione: che la donna non sia lasciata sola, che ci sia intorno a lei non solo una cultura favorevole alla vita, ma anche risorse concrete, aiuto pratico, una rete che si stringa intorno a lei senza giudicarla, ma sostenendola perché ogni nuova vita è un bene per tutti, e una mamma che riesce a dire sì anche quando costa molto è un'eroina.
Una donna che dovesse trovarsi davanti alla scelta - a volte drammatica, lo riconosco - di dire sì o no a questo sconvolgimento della propria esistenza, qui troverebbe un grande aiuto per guardare alla sua storia con altri occhi.
UN CAMMINO VERSO LA GUARIGIONE
Ma soprattutto tra queste pagine c'è il coraggio di guardare alle donne che il loro bambino lo hanno rifiutato. Qui c'è un percorso concreto, dettagliato, utilissimo per aiutare le donne che hanno abortito. Un percorso studiato conoscendo le dinamiche profonde, basato sulla conoscenza teorica e sull'esperienza pratica.
Non parole di circostanza, non una generica assoluzione, non uno sminuire la portata dell'aborto, ma una possibilità di intraprendere un cammino verso la guarigione. Si sa che ogni guarigione è possibile solo se prima c'è una diagnosi accurata, e Don Jorge rivela qui una conoscenza non comune del cuore femminile, delle sue dinamiche, delle sue possibilità di ripresa. E poi dopo la diagnosi c'è la terapia, cioè l'indicazione di un cammino da percorrere, che deve essere necessariamente tagliato su misura, no, di più, cucito al millimetro per ogni singola storia, ma che deve avere delle tappe precise e comuni per tutte.
Non voglio svelare altri dettagli, perché anche per il lettore questo sia un piccolo viaggio nel cuore di quello che per me è il dramma più grande dell'umanità contemporanea. Per concludere dico solo che ogni sacerdote, ma anche ogni persona che ha a che fare con il cammino interiore di altre persone (di solito sono le donne a scegliere l'aborto, ma non dimentichiamo che c'è sempre anche un uomo a cui viene ucciso un figlio, che egli abbia responsabilità o meno) dovrebbe leggerlo, perché aiutare i cuori spezzati è un'impresa difficile e fondamentale, ma non disperata. I cuori spezzati possono essere rimessi insieme, con qualche cicatrice, ma capaci di nuovo di amore, anzi, forse capaci di una nuova qualità di amore, ancora più grande.
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6719
UN LIBRO PER GUARIRE DALLE FERITE DELL'ABORTO di Costanza Miriano
Questo è un libro davvero necessario, quello che mancava, una piccola chiave preziosa per cercare di aprire il cuore, di sfondare quella barriera che sembra inesorabilmente dividere quando si parla di aborto, di comunicare nel modo giusto con le donne che sono tentate dal dire no alla vita, ma soprattutto con quelle che hanno già fatto quel passo.
È un libro che parla ai cuori spezzati con un cuore spezzato dal loro dolore, capace di una compassione profonda, che credo oggi sia l'unica via da provare a percorrere per trovare ascolto anche tra le orecchie più chiuse dai preconcetti.
È incredibile come Jorge Randle riesca a giudicare con chiarezza le azioni, mantenendo nello stesso momento uno sguardo dolcissimo e misericordioso sulle persone, senza mai lasciarsi sfuggire un giudizio e soprattutto senza perdere la speranza per le donne, annunciando loro che anche se le azioni fatte non possono essere cambiate, e di quelle si portano comunque le conseguenze, è possibile però ricevere un cuore nuovo, essere perdonate se si comprende che c'è qualcuno a cui chiedere perdono, qualcuno che desidera darci quel perdono più di quanto noi capiamo.
GUARDARE ALLA PROPRIA STORIA CON ALTRI OCCHI
Sono anni che mi scervello su questo tema, perché sono convinta che anche se può succedere che una nuova vita arrivi a distruggere dei progetti, a fare paura, a scatenare ansie, a cambiare il corso delle esistenze, sono ancora più convinta che ogni donna, se aiutata e sostenuta, sarà comunque benedetta se riuscirà a dire sì a quel bambino. Quel guastafeste, quell'impiccio, quel problema, quel dramma a volte, quella creatura che magari porta dentro di sé il patrimonio genetico di un uomo egoista o irresponsabile che si vorrebbe cancellare dalla propria vita, quel bambino lì, proprio lui, in qualche modo si rivelerà sempre un incredibile motore di vita nuova, di risorse, di gioia. A una condizione: che la donna non sia lasciata sola, che ci sia intorno a lei non solo una cultura favorevole alla vita, ma anche risorse concrete, aiuto pratico, una rete che si stringa intorno a lei senza giudicarla, ma sostenendola perché ogni nuova vita è un bene per tutti, e una mamma che riesce a dire sì anche quando costa molto è un'eroina.
Una donna che dovesse trovarsi davanti alla scelta - a volte drammatica, lo riconosco - di dire sì o no a questo sconvolgimento della propria esistenza, qui troverebbe un grande aiuto per guardare alla sua storia con altri occhi.
UN CAMMINO VERSO LA GUARIGIONE
Ma soprattutto tra queste pagine c'è il coraggio di guardare alle donne che il loro bambino lo hanno rifiutato. Qui c'è un percorso concreto, dettagliato, utilissimo per aiutare le donne che hanno abortito. Un percorso studiato conoscendo le dinamiche profonde, basato sulla conoscenza teorica e sull'esperienza pratica.
Non parole di circostanza, non una generica assoluzione, non uno sminuire la portata dell'aborto, ma una possibilità di intraprendere un cammino verso la guarigione. Si sa che ogni guarigione è possibile solo se prima c'è una diagnosi accurata, e Don Jorge rivela qui una conoscenza non comune del cuore femminile, delle sue dinamiche, delle sue possibilità di ripresa. E poi dopo la diagnosi c'è la terapia, cioè l'indicazione di un cammino da percorrere, che deve essere necessariamente tagliato su misura, no, di più, cucito al millimetro per ogni singola storia, ma che deve avere delle tappe precise e comuni per tutte.
Non voglio svelare altri dettagli, perché anche per il lettore questo sia un piccolo viaggio nel cuore di quello che per me è il dramma più grande dell'umanità contemporanea. Per concludere dico solo che ogni sacerdote, ma anche ogni persona che ha a che fare con il cammino interiore di altre persone (di solito sono le donne a scegliere l'aborto, ma non dimentichiamo che c'è sempre anche un uomo a cui viene ucciso un figlio, che egli abbia responsabilità o meno) dovrebbe leggerlo, perché aiutare i cuori spezzati è un'impresa difficile e fondamentale, ma non disperata. I cuori spezzati possono essere rimessi insieme, con qualche cicatrice, ma capaci di nuovo di amore, anzi, forse capaci di una nuova qualità di amore, ancora più grande.
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